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I Fonts
I fonts, ovvero i caratteri, sono la voce delle parole e determinano il tono visivo del testo.
Nel decidere di accordare la preferenza a un carattere piuttosto che a un altro vanno presi in considerazione elementi quali valutazione visiva, adeguatezza all’obiettivo e stile: infatti un carattere può essere scelto specificatamente per rispecchiare ( o creare un contrasto con) il contenuto e il tenore del testo in rapporto allo spirito globale del progetto, avendo cura di evitare che non entri in conflitto con il messaggio o prevalga su di esso.
Identificare l’obiettivo e il contesto contribuirà a influenzare la scelta di corpo, peso e stile del carattere: il carattere è usato per informare, divertire, fornire riferimenti, dare istruzioni oppure coinvolgere il lettore in altri modi ed ognuno di questi contesti richiede un livello diverso di concentrazione e di velocità di lettura, due elementi da prendere in considerazione nella scelta del carattere. La segnaletica stradale, ad esempio, deve essere istantaneamente riconoscibile: usare un carattere decorativo potrebbe pericolosamente distrarre l’attenzione del conducente impegnato a decifrare l’informazione.
La scelta del corpo, del peso e dello stile del carattere, oltre che del carattere stesso, va collegata anche alla velocità di lettura: ad esempio, sarebbe controproducente comporre un testo di istruzioni in neretto piccolo con spaziatura ristretta, così facendo la difficoltà di lettura e di comprensione si ripercuoterebbe sull’atteggiamento di chi legge nei confronti dell’incarico.
In generale si ritiene che i caratteri con i riccioli (serif), rispetto a quelli senza (sans serif), siano percepiti più agevolmente dall’occhio, che si stanca meno durante la lettura di testo lungo e continuo, ma non esistono regole ferree a questo proposito, vale comunque la pena notare che raramente i romanzi sono composti in un carattere san serif.
I caratteri per i titoli sono concepiti per comporre poche parole e normalmente non sono adatti al testo continuo, per cui è preferibile limitare ai titoli l’uso dei caratteri ornati o eccentrici.
È possibile ingrandire i caratteri per il testo a dimensioni da titolo, ma in questo modo si possono generare lettere dalle proporzioni distorte a discapito non solo dell’aspetto del carattere ma anche della leggibilità.
La maggior parte dei caratteri è disegnata in stile tondo (retto) e corsivo (obliquo) a cui si aggiungono un altro peso o due (chiaro, grassetto ecc.). Altri caratteri hanno grandi famiglie di pesi, che vanno dal chiarissimo al nerissimo, e stili, che vanno dallo stretto al largo: usare una grande famiglia classica di carattere come Univers (che conta ventidue varianti) può essere utile quando informazioni complesse necessitano di gradi diversi di enfasi; in questo modo si avrà la certezza che le variazioni di carattere funzioneranno bene sul piano stilistico.Categorie principali dei caratteri
Edited by FamilyStar - 12/3/2014, 21:09.